Roma, 22 giugno 2018- In apertura dell’assemblea annuale di Assocarta presso Civita a Roma, Sebastiano Barisoni di Radio 24 intervista il Presidente dell’associazione Girolamo Marchi sull ’andamento del settore e sul suo ruolo nell’ economia circolare e nello sviluppo sostenibile, presentando anche i risultati del Rapporto Ambientale 2018.
“La produzione dell’industria cartaria italiana nel primo quadrimestre 2018 č cresciuta dell’1,5% (+3,3% le carte per usi igienico-sanitari, +2,3% il packaging, +3,9% le carte speciali, -1,1% le carte grafiche) cosě come il fatturato, aumentato del 6,5%, a parziale recupero dei rincari record dei prezzi delle cellulose, sia a fibra lunga NBSK (+48% dal dicembre 2016) che a fibra corta BHK (+62% dal dicembre 2016). Quello delle cellulose č un mercato in cui i produttori sono sempre piů concentrati (si veda la fusione di Fibria-Suzano, fornitori di oltre il 50% di cellulosa al mercato globale”afferma il Presidente Girolamo Marchi. “Sotto il profilo della circolaritŕ migliorano le performance”ť aggiunge Marchi “con un incremento del 2,2% del consumo di carta da riciclare, prossimo ai 5 milioni di tonnellate l’anno”ť.
”La congiuntura del quadrimestre č in linea con la buona chiusura del 2017 che ha realizzato una produzione di 9,1 milioni di tonnellate di carta e cartone (+2,1% 2017/2016) e generato un fatturato di 7,41 miliardi di € (+5,9% 2017/2016), il migliore conseguito rispetto ai livelli pre-crisi (7,7 miliardi di Euro nel 2007). L’industria cartaria vive un periodo di congiuntura positiva ma č necessario che le cartiere italiane possano operare in condizioni di paritŕ rispetto ai competitors europei. Il settore chiede, infatti, agli interlocutori politici niente piů che le condizioni di costo per l’acquisto del gas dei concorrenti (Francia e Germania) oltre al definitivo varo del meccanismo di riduzione degli oneri parafiscali sia con l’ampliamento delle interconnessioni con il Nord Europa (TENP) e i Balcani [UTF-8?](TAP)”dichiara Marchi. “Il TAP mette al sicuro l’Italia e č indispensabile all’industria per continuare a riciclare e fare economia circolare. Tanto piů indispensabile se si considera che il settore non puň utilizzare i propri scarti, come fanno i concorrenti esteri (ad esempio la Germania) per produrre energia.”
“E ‘urgente- insiste Marchi realizzare termovalorizzatori che recuperino energeticamente gli scarti del riciclo dando attuazione ai principi dell’economia circolare. Dev’essere obbligatorio considerare nella pianificazione regionale e provinciale il recupero di questi scarti. Solo il 29% dei rifiuti vengono termo-valorizzati, rispetto a una media europea del 46% e a fronte di un conferimento in discarica degli stessi del 22% (media europea 4%).
“Oltre al fatturato-ť aggiunge Marchi-nel 2017 č cresciuta l?importanza che gli italiani attribuiscono alla carta (dal 46,5% dell’anno precedente al 54% degli intervistati) in base a una recente indagine condotta da Astra Ricerche per Comieco ed č in aumento anche la fiducia degli imprenditori del settore che, nel 2017, hanno investito il 5,7% del fatturato a fronte di una media italiana di investimento che raggiunge il]4% €. “
Vanno segnalati in particolare gli investimenti fatti per la conversione di impianti dalla produzione di carte grafiche all’imballaggio, con conseguente ampliamento della giŕ elevata capacitŕ di riciclo. Se consideriamo, infatti, il tasso di circolaritŕ (rapporto tra materiali riciclati e uso complessivo delle materie prime) il cartario registra un + 55% con punte [UTF-8?]dell’80% nelle carte per imballaggio mentre la media italiana č al 17,8% e quella europea [UTF-8?]all’11,4%.
“Il settore [UTF-8?]cartario”- spiega Marchi- “oltre che al riciclo della carta, da sempre č impegnato nell’utilizzo attento e sostenibile dello stock di beni che costituiscono il capitale naturale come acqua, foreste e aria, per la tutela delle generazioni future. Tale impegno č riassunto nella 19° edizione del rapporto ambientale Assocarta diffuso oggi.Nell’industria cartaria, spesso indicata quale responsabile di deforestazione, l’84% della pasta per carta vergine impiegata dalle cartiere italiane sono dotati di certificazione forestale.ť
Ciň nonostante le aree certificate a livello mondiale - pari a circa 3.952 milioni di ettari - rappresentano solo il 10% della superficie forestale globale. Inoltre, la foresta europea č aumentata negli ultimi 10 anni di una area grande due volte la Lombardia (41.285 Km2).
L’acqua, cosě come la carta da riciclare, il legno e la cellulosa, č una componente fondamentale per la produzione di un foglio di carta. Per il 90% si tratta di acqua di riciclo mentre il 10% č costituito da acqua fresca cioč 212 milioni di metri cubi corrispondenti al consumo di acqua di una cittŕ di 240 mila abitanti (dati 2016).
Sul fronte delle emissioni il cartario europeo ha risposto alla sfida lanciata dalla UE di ridurre [UTF-]l’80% delle emissioni al 2050 lanciando la Roadmap 2050 (in Italia č stata presentata nel giugno 2017) per raggiungere questo ambizioso obiettivo. Anche nel contesto europeo l’utilizzo di gas rimane una condizione essenziale per la competitivitŕ dell’industria cartaria e la cogenerazione comporta importanti risparmi in termini di emissioni di CO2.
Secondo Marchi “il settore ha ripreso a crescere, ma ciň non deve essere assolutamente sprecato, anzi dev essere l’occasione per risolvere nodi irrisolti da tempo come quello del costo del gas, delle infrastrutture per il recupero degli scarti del riciclo, a cui aggiungere la mancata compensazione dei costi indiretti per il carbon leakage e l’attuazione della riforma dei certificati bianchi che concili l’esigenza di contenimento dei costi con quello di un livello adeguato di investimenti”. E conclude “E’necessario approfondire e aprirsi al confronto sotto il profilo del metodo poiché le soluzioni semplici non sempre sono le migliori”ť.
All’intervista di Marchi č seguita una tavola rotonda dal titolo "Una politica industriale perl’economia circolare e lo sviluppo sostenibile" ťmoderata da Barisoni con interventi di Guido Bortoni- Presidente ARERA, Simona Bonafé, Parlamentare Europeo e Relatore Pacchetto Economia Circolare, e Stefano Ciafani, Presidente di Legambiente. Conclusioni a cura del Presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani sulle politiche industriali nella prospettiva europea.
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